Il progresso agrotecnico che ha rivoluzionato l’universo del vino negli ultimi trent’anni ha consentito a molti produttori di manipolare a piacimento uve provenienti da qualsiasi zona e vitigno e di trasformarle in bevande idroalcoliche tecnicamente classificabili come vino.
Grazie a procedimenti chimici e meccanici consentiti dalla legge è possibile determinare profumi, colori e sapori del “vino”, aggiungere conservanti e addirittura pastorizzare, per renderlo adatto ad ogni tipologia di consumatore e mercato. Il tutto senza obbligo di indicare in etichetta quali prodotti siano stati utilizzati nel processo produttivo. Pur trattandosi di pratiche consentite è evidente che questo metodo di lavoro allontana sempre di più il vino dal concetto di terroir, un termine meraviglioso che racchiude l’interazione tra uomo, territorio e vigna.
Anche l’aumento a dismisura delle superfici delle denominazioni ha contribuito al distacco tra il prodotto e l’idea originaria di “territorio vocato” (a Montalcino, ad esempio, dai 60 ettari di Brunello degli anni 60, si è passati ai circa 2.000 di oggi).
I nostri vini nascono con l’obiettivo di portare in bottiglia l’unicità di un territorio.
Per queste ragioni, crediamo fortemente nell’importanza di ritornare a una viticoltura autentica, rispettosa del territorio e nell’utilizzo di cloni autoctoni che storicamente vi hanno prosperato. Solo attraverso un lavoro rigoroso in vigna si può pensare di non utilizzare prodotti chimici di sintesi e, di conseguenza, prodotti enologici.
In cantina cerchiamo di essere il più “neutrali” possibili durante tutto il processo di vinificazione: fermentazioni spontanee come punto di partenza imprescindibile, la scelta di recipienti neutri, come anfore ceramiche o vasche in cemento, un quantitativo minimo di solforosa aggiunto solo dopo le fermentazioni se necessario. Il tutto al fine di preservare al meglio i profumi ed i sapori di ciascun vitigno in ogni singola annata.
In un mondo in cui il vino (così come il cibo) è sempre più un composto chimico ottenuto tramite manipolazione industriale, noi ci prendiamo cura di piccoli ecosistemi, avendo impatto positivo sull’ambiente e restituendo in bottiglia l’unicità di un terroir.